Casetta

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Storia

CASETTA: Perchè la Casetta?

Quando sono arrivato in questa parrocchia a fine settembre del 2001, il nostro Vescovo con la Nota Pastorale del nuovo anno 2001/2002, proponeva alcune linee operative, tra le quali metteva come priorità questa affermazione: “I giovani sono parte viva della comunità cristiana. Pensiamo con i giovani e per i giovani i modi opportuni perché non se ne sentano estranei”.

Rispondendo a queste sollecitazioni della Chiesa locale, abbiamo voluto collocare al centro della nostra attenzione  proprio i giovani.

Si presentava allora il problema del luogo e del modo per intervenire a favore dei nostri adolescenti e giovani.

Nell’inventario delle strutture di proprietà della parrocchia, è emersa la necessità e l’utilità più perentoria di mettere mano alla struttura adiacente la Scuola Materna, già in passato usata come punto di ritrovo per il catechismo, da tempo abbandonata, decadente e pericolante. Per questo abbiamo osato preventivare e realizzare un intervento sulla casa già esistente (da qui la derivazione del nome di “Casetta”) per ricavarne spazi adibiti come aule di catechismo per le medie, per gli incontri degli adolescenti e giovani e per la formazione dei nostri educatori, sale di ritrovo per un sano svago nel tempo libero e per altre iniziative. Era necessario anche collegare le due strutture (casa e oratorio dei ragazzi) con un saloncino che permettesse una diretta comunicazione dall’interno, ricavando anche un cortile esterno per il parcheggio dei motorini o momenti di ritrovo per fare due chiacchiere.

La struttura è piccola, ma funzionale e sufficiente per le attuali esigenze della nostra pastorale giovanile. In tal modo si è creato un movimento di collaborazione soprattutto tra giovani e adulti, che si son resi disponibili per la gestione e la manutenzione di questo ambiente. Nonostante la diversità di opinione, convinzioni o scelte personali si è creato un buon clima nei rapporti e nella presenza, senza nascondere problemi e difficoltà.

Auguro a tutti coloro che varcano la porta di questo ambiente, di trovare sempre, in chi incontrano come responsabile, un sorriso, un atteggiamento di accoglienza per farli sentire a casa loro in un clima di fraternità, amicizia e disponibilità.

Il parroco Padre Rinaldo

(da Vita Monteclarense – febbraio 2004)